domenica 16 gennaio 2011

"Voi schiacciate il pulsante, il resto lo facciamo noi"

Nonostante l'uso del collodio umido fosse difficile, questa nuova tecnica prese piede e il famoso inventore della Kodak, George Eastman semplificò l'atto dello scatto , riducendo il peso e le dimensioni dei macchinari fotografici.Così la fotografia amatoriale acquisì un'importante posizione.
Inizialmente inventò una macchina che ricopriva le lastre di vetro con un'emulsione fotosensibile contemporaneamente.
Eastman basò i suoi affari su questi principi: 
- Produzione di grandi quantità attraverso l'utilizzo di macchinari; 
- Prezzi bassi per aumentare l'utilità dei prodotti;
- Distribuzione nazionale ed estera; 
- Ampia pubblicità

Nel 1870 si interessò a trovare un nuovo supporto per l'emulsione, che fosse meno fragile e più leggero del vetro.Decise così di utilizzare la carta e ricoprirla di due strati di gelatina, il primo strato sensibilizzato, il secondo solubile.
Dopo lo sviluppo, il secondo strato sciolto in acqua calda e l'immagine rimaneva solo sullo strato sensibilizzato.
Nel 1888 si concentrò all'apparecchio fotografico, costruì quindi una scatola di piccole dimensioni che poteva essere tenuta in mano durante la ripresa.Il nome dell'apparecchiatura fu chiamata KODAK.

Primo apparecchio fotografico dotato di pellicola in bobina, la Box Kodak era dotata di un obiettivo di 57 mm di lunghezza focale, con apertura relativa f/9. Era precaricata con pellicola flessibile di 70mm di larghezza per cento esposizioni tonde di 64mm di diametro.







La realizzazione della Box Kodak, con la quale nasce il marchio di fabbrica (Kodak), stabilisce una linea spartiacque: con questa idea nasce il mercato fotografico come ancora oggi l’intendiamo.
La propria commercializzazione fu promossa con il richiamo che sarebbe diventato più che celebre: «Voi schiacciate il bottone, noi facciamo il resto». In un’epoca nella quale i procedimenti fotografici erano assai complessi, con “il resto” si intendevano tutte le lavorazioni di trattamento della pellicola e stampa delle copie.
Venduto a venticinque dollari, l’apparecchio era caricato con pellicola flessibile (invenzione fondamentale) sufficiente per cento esposizioni.
Esauriti gli scatti, l’intero apparecchio andava spedito alla Eastman Dry Plate and Film Co di Rochester (che sarebbe presto divenuta Eastman Kodak): dieci dollari per il trattamento del negativo, la stampa delle copie (tonde, di 64mm di diametro) e il ricaricamento con pellicola vergine.

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