lunedì 14 febbraio 2011

La fotografia del xx secolo

Nomi noti affiancano autori emergenti per farci capire come si sia passati dall’utilizzo dell’apparecchio fotografico solo come mezzo per riprodurre fedelmente la realtà, ad un utilizzo come strumento per creare arte pura.
Si inizia dalla fotografia documentaria degli anni ’10 e ’20, con il sociologo e pedagogo Lewis W. Hine che realizza dei veri e propri reportage sul lavoro minorile nella fabbriche americane, per poi proseguire con alcuni dei nomi maggiormente noti: da Robert Capa a Weegee e Diane Arbus.
Robert Capa è presente con la sua “Morte di un repubblicano spagnolo”, che ne fece uno dei massimi fotografi di guerra del Novecento.
Lewis W.Hine.Lavoro minorile 1908
Robert Capa: Morte di un repubblicano spagnolo
Di Weegee sono presenti le distorsioni dei volti di personaggi famosi, mentre di Diane Arbus si trovano i ritratti di nudisti in pose grottesche. Questi fotografi non inventano nulla, semplicemente reinterpretano in un’ottica surreale i soggetti che trovano nella cruda realtà.

Il passo per arrivare alla fotografia artistica nel senso moderno del termine è breve ed è Ansel Adams a compierlo con le sue foto scattate nei parchi americani, in cui si possono ammirare la perfezione, la cura dei dettagli e la massima profondità di campo.







La risposta europea è incarnata da Henri Cartier-Bresson, padre della fotografia d’autore. La sua è la ricerca di un fotografo che coglie soggettivamente “le moment décisif”, cioè il momento che afferra l’essenza della situazione.

Infine, le nuove tecniche del fotocollage, la carta fotosensibile, la messa in scena e la nuova consapevolezza del mezzo fotografico come sorgente d’arte sfociano nella fotografia concettuale di Man Ray e successivamente di Joel Peter Witkin.
Passando da Avedon, Herbert List, Mapplethorpe, Newton, Saudek, Cindy Sherman la collezione ripercorre quindi in modo esaustivo la vera e propria storia della fotografia del Novecento.

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